La Puglia Imperiale di Federico II di Svevia

La Puglia Imperiale è un luogo simbolico in cui l’opera dell’uomo si confonde con la natura.
Castelli, cattedrali, chiese rupestri, parchi archeologici. L’altopiano delle Murge, il fiume Ofanto, la salina, il mare. Monumenti grandiosi e paesaggi unici, gli stessi che incantarono Federico ll di Svevia.

Ma chi era Federico II di Svevia?

Dinastia degli Hohenstaufen, nipote del Barbarossa, nato a Jesi nelle Marche nel 1194 e morto in Puglia, a Castel Fiorentino, all’età di 56 anni. Sovrano del Sacro Romano Impero a soli quattro anni, il suo regno si estendeva dalla Sicilia al nord della Germania.

Una figura fuori dagli schemi, uno di quei personaggi storici le cui gesta hanno inciso sul destino del mondo. Si interessò ad ogni settore della conoscenza umana, alle lingue, all’arte, alla natura e alle religioni. Fondò l’Università di Napoli, a Salerno promosse la Scuola di Medicina mentre a Palermo diede impulso alla Scuola Poetica Siciliana. Amò la Puglia e particolarmente Andria dove riposano, nella cripta della Cattedrale, le spoglie di due sue mogli, Jolanda di Brienne e Isabella d’Inghilterra.

Il Fanciullo di Puglia punteggiò la regione di castelli. Di alcuni ne rimangono pochi ruderi, molti altri continuano a rievocarne la presenza e la grandezza. Castel del Monte è il suo capolavoro. Il monumento più visitato in Puglia, Patrimonio dell’Umanità dal 1996; un geniale esempio di architettura medievale che in realtà racchiude elementi stilistici diversi.

Una costruzione affascinante, a tratti misteriosa, che si fonda sulla ripetizione ossessiva del numero otto: l’infinito e l’unione tra Dio e l’uomo. Otto spigoli, otto torri ottagonali, otto sale per ciascun piano e un contrasto cromatico di grande impatto. Leggenda vuole che vi fosse nascosto il Sacro Graal.

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