La Salina più grande d’Europa

Tra la campagna e l’Adriatico specchi di mare artificiale purissimo e ancora un’altra Puglia, fatta di silenzi, di tramonti, di uccelli e di montagne di un sale tra i meno contaminati al mondo da microplastiche.

Venti chilometri di disarmante bellezza grazie ad un gioco di luci e colori riflessi nell’acqua salata rosa, come il colore dei fenicotteri che a migliaia vivono nel cuore della riserva. Un paesaggio bello e inconfondibile, tanto da essere riprodotto su più di una serie di francobolli.

Impieghi e proprietà del sale, unitamente a strumenti e tavole illustrative della produzione, lavorazione e trasporto, sono oggetto di una mostra nel Museo storico della Salina ospitato nel cinquecentesco “Torrione” di Margherita di Savoia, avente funzioni di avvistamento e doganali.

La presenza di saline naturali risale a tempi antichissimi. Itinerari romani attestano l’esistenza della località Salinis, presumibilmente legata alla città di Salapia, poco più a nord. Il sale raccolto veniva imbarcato a Bardulos- l’odierna Barletta- e, per facilitarne il trasporto, l’imperatore Traiano fece edificare l’ennesimo ponte sull’Ofanto.

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