L’olio extravergine di oliva è ufficialmente una medicina

La statunitense Food and Drug Administration, l’ente governativo che vigila sulla regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici distribuiti sul suolo americano ha rivisitato la definizione di olio extravergine di oliva da alimento salutare a medicinale.

Fa talmente bene nella prevenzione e nel contrasto ad una serie di malattie che deve essere considerato alla stregua di un farmaco e come tale assunto e conservato secondo precise regole.

Utilissimo nella prevenzione di malattie cardiovascolari, deficit cognitivi dell’anziano e ancor più nella riduzione del rischio del diabete mellito di tipo II e del cancro al seno.

Sembra sia sufficiente ingerire ogni giorno 2 cucchiai (23 gr) di olio EVO crudo e lavorato a freddo per garantire al nostro organismo l’assunzione dell’importantissimo acido oleico e della vitamina E e di efficaci polifenoli (oliocantale, tirosolo, idrossitiroloso, oleaceina) che abbondano in specifiche varietà di olive, come le pugliesi Coratina e Ogliarola.

Va ricordato che già nel 2016 ricercatori dell’Università Aldo Moro di Bari avevano dimostrato come l’assunzione al mattino e a digiuno di 44gr di olio EVO di oliva Coratina avesse azione anti-infimmatoria e anti-tumorale.

Al fine di non alterare il suo potenziale nutraceutico, l’olio EVO deve essere conservato a una temperatura tra i 14°-18° e custodito in contenitori ben chiusi di vetro scuro, porcellana o acciaio inox al massimo da 500ml.

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