L’ ostia profanata e i dipinti di Paolo Uccello

A Trani si narra di Zaches – una donna ebrea che intorno all’anno Mille abitava nell’attuale Chiesa del Miracolo Eucaristico o Cappella di S.Salvatore, in via Lagalante – colpevole di aver profanato un’ostia consacrata cercando di friggerla in una padella di olio bollente. L’ ostia si trasformò in carne da cui uscì tanto sangue da coprire il pavimento.

Si indisse immediatamente una processione riparatoria a piedi scalzi sino alla Cattedrale ove si esposero alla pubblica adorazione i resti della carne sanguinante, oggi custoditi nella Chiesa di Sant’Andrea, una fra le più antiche cappelle presenti in Puglia.

Il “Miracolo dell’ostia profanata” è raffigurato su sei dipinti autografi di Paolo Uccello realizzati con tecnica a tempera su tavola intorno al 1465-69. Il complesso pittorico, insieme alla Pala di Giusto di Gand (1430 circa – 1480 circa), è custodito nella Galleria Nazionale delle Marche ad Urbino dove la storia fu probabilmente divulgata dall’arcivescovo Latino Ursini che per dieci anni era stato arcivescovo di Trani.

I sei episodi della predella di Paolo Uccello commissionatagli nel 1465 dalla Confraternita del Corpus Domini per la Chiesa d’Urbino e ritenuta antisemita:
  1. Una donna cerca di vendere l’ostia consacrata a un mercante ebreo per riscattare un mantello;
  2. Si verifica il sacrificio: l’ostia viene posta alle fiamme ma inizia a versare sangue davanti ai sacrileghi mentre al di là della parete alcuni uomini armati cercano di sfondare la porta d’accesso;
  3. Una processione ha raggiunto la chiesa per la riconsacrazione della particola;
  4. Si conduce la donna sacrilega al supplizio mentre appare un angelo dal cielo;
  5. Viene raffigurato il rogo della famiglia del mercante ebreo, egli compreso;
  6. Due diavoli e due angeli si contendono il corpo della donna davanti a un altare.

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