La storia di San Ferdinando di Puglia è racchiusa nella sezione etnografica del suggestivo Museo Civico: la casa rurale fedelmente ricostruita, gli attrezzi dei campi, la scuola e gli antichi mestieri.
In queste stanze si svela il racconto della civiltà contadina locale e il suo passato di colonia agricola.
Si comprende così perché Piazza Umberto I sia il cuore della città con quella Torre dell’Orologio, costruita nel 1900 sulle fondamenta dell’antico pozzo di San Cassiano -l’unico da cui si attingeva acqua potabile – a ricordo imperituro di una pubblica amministrazione attenta alla crescita civile e sociale. Il suo orologio e una fortissima sirena scandivano il lavoro nei campi e la cura degli animali affetti da malaria.
Ad inizio Ottocento, Ferdinando II di Borbone decise di trasferirvi numerose famiglie provenienti dalla vicina salina dove l’aumento della popolazione e delle abitazioni non favoriva la ventilazione necessaria alla cristallizzazione del sale. Così si offrirono loro importanti incentivi: fondi, pagliai, cavalli, attrezzi e sementi; seguirono la chiesa, un mulino con forno, pozzi e case.
Il re in persona pose la prima pietra e la nuova colonia prese il nome di San Ferdinando in onore del Re Santo Ferdinando III di Castiglia e Lèon – patrono del Borbone e marito di una cugina di Federico II.
Un sovrano modello, dai principi cristiani, che seppe accattivarsi il rispetto dei vinti e meritare la gloria degli altari, al quale è dedicata la Chiesa Madre. Sulle tre porte d’ingresso sono rappresentate ventotto tappe delle sua vita; all’interno, invece, si conservano una statua lignea di scuola napoletana(XIX sec.) e un affresco.
A San Ferdinando di Puglia racconta una storia anche la Chiesa del Rosario, detta “del soldo” perché costruita per volontà di Mons. Lopez con il contributo settimanale di un soldo di tutti i cittadini.
One Comment on “San Ferdinando, la storia di un Re e di un Re Santo”
Un RE – Un Santo: STRAORDINARIO!